Tetti in Legno: Che Cos'è un Tetto a Falde

Alberti Laura Anna Maria Alberti Laura Anna Maria
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Sono antichissime, le origini del tetto. La loro storia nasce insieme a quella dell'uomo: già in tempi antichissimi, gli esseri umani si ingegnarono per dare una copertura alle loro case, per proteggerle dalle intemperie e dalle incursioni degli animali. Oggi, una buona copertura del tetto contribuisce all'isolamento termico e acustico dell'edificio, protegge dagli eventi atmosferici, smaltisce le acque seguenti alle perturbazioni, può diventare abitazione (è il caso delle mansarde) e – in molti casi – è sede di pannelli fotovoltaici e solari.

Tra le varie tipologie di tetto attualmente impiegate, troviamo i tetti in legno. E in particolare i tetti a falde, i più frequenti quando si parla di case. Ma come vengono realizzati, e quali sono i loro vantaggi?

Che cos'è un tetto a falde

Tra le coperture in legno, il tetto a falde è la tipologia più diffusa e la più proposta dagli architetti. Le falde (dette anche pioventi) sono facce piane inclinate che, unendosi tra loro, danno vita alla copertura del tetto. 

A caratterizzare questa particolare tipologia di tetti in legno, sono fondamentalmente quattro elementi: la linea di colmo, che è la linea orizzontale di massima quota e che si origina dall'intersezione tra due falde inclinate del tetto; la linea di gronda, ovvero sia la linea orizzontale di minima quota che si ottiene dall'intersezione tra le falde inclinate e il piano d'imposta del tetto; la linea di displuvio (intersezione inclinata di due falde ad angolo convesso) e la linea di compluvio (intersezione inclinata di due falde ad angolo concavo).

La struttura portante di un tetto a falde? Può essere realizzata in diversi modi: con capriata e profilati in acciaio, con orditura in legno strutturale, con capriata e pannelli di calcestruzzo armato precompresso, oppure con solai in calcestruzzo armato.

Le diverse tipologie di tetto a falde

Così come esistono numerose tipologie di tetti in legno, esistono numerose tipologie anche di tetto a falde. L'architettura contemporanea utilizzata molto i tetti a falda unica, i più diffusi sono quelli a quattro falde (o a padiglione), mentre i più antichi sono a due falde (o a capanna). Una distinzione, questa, che vale per gli edifici a pianta rettangolare.

Se l'abitazione ha invece una pianta articolata, ecco che le alternative per una buona copertura del tetto si fanno più complesse: ci sono i tetti a mansarda, con l'ambiente ad essi sottostante reso abitabile dall'inserimento di finestre nella falda più inclinata; ci sono i tetti a falde tradizionali con pendenza multipla, che sono estremamente eleganti e costosi in quanto realizzati in ardesia o con tegole canadesi; e ci sono le coperture in legno a falde con doppia inclinazione, con falde molto inclinate che si incontrano nella parte inferiore, e con un breve tratto di falda a minore pendenza.

I materiali di un tetto a falde

Se la struttura di un tetto a falde viene realizzata in legno, per il suo manto di copertura possono essere utilizzati diversi materiali. I più usati, in quanto garanzia di lunga durata, sono il cemento e il laterizio. Ma si possono utilizzare anche la lamiera (diffusa soprattutto per gli edifici industriali, e vantaggiosa in termini di durevolezza e di efficienza energetica), le tegole bituminose (adatte a falde di grandi dimensioni, economiche e facili da posare ma dall'aspetto poco attraente e la scarsa efficienza energetica) e le tegole in legno che, utilizzate soprattutto nel Nord Europa, hanno una resa estetica straordinaria ma richiedono una minuziosa manutenzione.

Tetto a falde: i vantaggi

Quando si acquista una casa o la si ristruttura, il tetto è uno degli elementi fondamentali a cui pensare. Come si arriva dunque a decidere per un tetto a falde? Quali vantaggi rappresenta questa scelta?

Il tetto a falde – nella fattispecie, il tetto a falde ventilato – è concepito per fornire prestazioni tecniche ottimali sia durante i mesi più caldi che nei mesi freddi. La pendenza (che di norma deve superare i 10°) e lo strato di ventilazione permettono infatti al vapore acqueo di diffondersi in modo adeguato, annullando il rischio di condense interstiziali, mentre d'estate un tetto a falde protegge dal surriscaldamento molto più di quanto sia in grado di fare una copertura del tetto piana.

Infine, pendenza e ventilazione garantiscono al tetto una maggiore durata, evitano la formazione dell'umidità e sono oggetto di una manutenzione ridotta.

Tetto a falde: la scelta delle tegole

Tra tutti i possibili materiali per la copertura di un tetto a falde, una menzione particolare la meritano le tegole: sono infatti proprio loro a ridurre molti dei rischi che la scelta di un altro materiale, ad esempio la lamiera, comportano. Con le tegole si evitano i rischi di condensa sotto manto, si ottiene un migliore isolamento acustico, si contrasta l'inquinamento che – nelle grandi città – nasce dalla combinazione tra l'acqua piovana presente sulla lamiera e l'anidride solforosa.

Grazie al'impiego di sistemi prefabbricati, la realizzazione e la posa di un tetto a falde sono oggi molto più semplici: le tempistiche e i costi sono molto ridotti, rispetto a quelli richiesti da una copertura piana. Senza contare il minore impatto ambientale, dovuto all'impiego del legno come materiale strutturale.

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