Le 7 regole d'oro per un giardino interno

Guido Musante Guido Musante
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Un edificio, secondo una definizione comune è uno spazio coperto capace di dare ospitalità. Esiste però anche un secondo modo di definirla e cioè come luogo di separazione tra l'interno e l'esterno. In tale accezione esistono due ambienti distinti, che si relazionano in maniera diversa con gli elementi atmosferici e naturali e che restituiscono sensazioni altrettanto diverse agli abitanti dell'uno o dell'altro ambiente.

Il giardino è un assetto tipico assunto dallo spazio esterno in prossimità di un edificio, più spesso di una abitazione, e in sé condensa il senso dello spazio esterno domestico, “addomesticato”. Potrà quindi sembrare una contraddizione il parlare di “giardino interno”, uno di quegli strani ossimori che ogni tanto l'architettura si concede. Eppure il concetto è sempre più diffuso negli spazi contemporanei e anzi costituisce uno dei tratti distintivi dell'architettura realizzata negli ultimi 15 anni.

Il giardino interno semplicemente porta entro le mura costruite una porzione di spazio aperto e di natura che altrimenti sarebbe totalmente assente a causa dell'assenza all'esterno di un'area dedicata. In altre parole il giardino interno è un ersatz, un surrogato progettuale che supplisce a una condizione di carenza del quale le compresse città contemporanee abbondano. Della natura non possiamo fare a meno, questo ci dice il giardino interno, per cui la inglobiamo nello spazio protetto che noi abitiamo, come se la natura stessa fosse un componente della famiglia, un animale da addomesticare.

Entriamo allora nell'universo del giardino interno, esplorandone problematiche e potenzialità orizzonti e codici progettuali che ci permettano di idearne uno perfetto per le nostre esigenze.

1. Equilibrare il verde e gli altri materiali

Realizzare un giardino interno significa considerare il verde alla stregua di un materiale progettuale che, in quanto tale, andrà calibrato in maniera armonica rispetto alla presenza degli altri materiali. Sarà opportuno calibrare adeguatamente le caratteristiche e la quantità di verde presente all'interno di un dato ambiente in maniera tale che non risulti eccessivamente esuberante rispetto all'immagine assunta dallo spazio. La presenza di elementi d'arredo in legno potrà infine ben armonizzarsi con le qualità intrinseche delle piante.

2. ​Usare il colore

Il colore è naturalmente un elemento fondamentale nella composizione di un giardino e assume un ruolo ancor più rilevante nel caso di un giardino situato all'interno della nostra casa. La gestione dei cromatismi può condizionare fortemente l'immagine di un ambiente abitato e andrà calibrata in relazione alle qualità espressive di tutti gli elementi d'arredo presenti nello spazio. Grande attenzione andrà riservata alla stagionalità delle piante, che può determinare profonde modifiche del loro assetto cromatico.

3. ​Considerare la forma delle piante

Una volta inserite negli interni le piante diventano elementi architettonici a tutto tondo, pur se dotate di caratteristiche specifiche. Considerare come prima fase la loro forma potrà aiutarci a immetterle negli spazi interni in maniera più armonica, magari recuperando gli spazi di risulta non utilizzati, come il sottoscala illustrato nell'immagine sopra. Occorrerà naturalmente tener presente della crescita nel tempo delle piante e della loro necessità di essere esposte alla luce in maniera più o meno consistente.

L'interno nell'immagine è stato progettato dallo studio HC Interiores.

4. ​Utilizzare più texture

Le piante sono composte da trame: trame degli elementi vegetali, trame di diverse gradazioni di verde, trame cromatiche. L'alternanza e la composizione delle diverse trame può dare vita a intriganti giochi compositivi, capaci di arricchire l'immagine del giardino interno e di dialogare in maniera interessante con gli arredi circostanti. Le diverse texture vegetali potranno essere abbinate in maniera simile a quanto avviene tra i diversi materiali di rivestimento, agendo per contrasto piuttosto che per armonizzazione tra le diverse parti.

5. Utilizzare le piante come focus

Veranda con inserimento Lucernaio homify Giardino d'inverno in stile mediterraneo

Il progetto di un giardino interno può anche influire fortemente sulle qualità specifiche dell'architettura, influenzandone il linguaggio e l'immagine complessiva. A tale scopo accorrerà attuare addirittura un cambio radicale di paradigma, che ponga gli elementi vegetali al centro dell'idea architettonica. In questo progetto proposto da Le Verande il tronco delle piante assume addirittura una funzione strutturale, armonizzandosi con gli interni rivestiti in legno.

​6. Applicare la ripetizione

L'alternanza già menzionata di elementi vegetali differenti e con differenti texture non deve indurre a un'eccessiva confusione visiva. A tale scopo sarà consigliabile adottare la strategia compositiva delle invarianti, che prevede la presenza di un certo numero di elementi vegetali ripetuti, a scandire il ritmo della composizione generale. L'uso calibrato degli elementi ripetuti e degli elementi “liberi” attribuirà una certa musicalità all'insieme, che potrà apparire in equilibrio tra una dimensione del tutto naturale e una dimensione domestica e controllata.

7. Mescolare proporzioni e scale

Un giardino interno tende a replicare le condizioni di uno spazio verde posto all'esterno e quindi sarà tanto più riuscito quanto capace di replicare dei modelli ben precisi. Per contrastare le regole architettoniche degli interni risulterà poco efficace adottare il modello del giardini all'italiana, dominato da geometrie ben precise, mentre i codici del giardino all'inglese, più vicini al libero fluire del bosco naturale potranno fornire un utile parametro di riferimento per alternare elementi di dimensioni e proporzioni anche molto diverse tra loro. Una soluzione ancora più efficace nel caso di giardini di piccoleestensioni.

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