Ripartizione delle Spese per l'Acqua Condominiale

Silvia Piro Silvia Piro
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Tra i tanti costi che le famiglie devono sostenere vi è anche quello relativo alle bollette dell’acqua che, a seconda del gestore e dei consumi possono arrivare con cadenza bimestrale, trimestrale, quadrimestrale o semestrale. Se si vive in una casa autonoma non vi sono problemi circa la ripartizione delle spese, si sa che l’importo riguarda i consumi dell’unità abitativa e dovrà essere pagato interamente da chi ci vive.

Però nel caso in cui si viva in un condominio le cose si complicano perché, in assenza di contatori individuali, la spesa totale deve essere ripartita tra i vari condomini. Ma come? Cosa dice la legge in materia? Per quanto riguarda la ripartizione delle spese dell’acqua possiamo far riferimento al D.P.C.M. del 4 marzo 1996 in materia di risorse idriche. Il decreto obbliga a installare contatori differenziati che garantiscano la lettura parziale del consumo dell’acqua in ogni singola unità abitativa.

Tutti i condomini di nuova costruzione devono rispettare la norma: ogni appartamento deve essere predisposto per poter accogliere un contatore individuale. Ma nel caso di vecchi edifici cosa succede? 

In generale, in assenza di contatori individuali, la spesa dell’acqua va ripartita in base ai millesimi di proprietà come dice l’articolo 1123, comma 1, del Codice civile. Se però i condomini non sono d’accordo sulla ripartizione delle spese in base alla suddetta legge possono stabilire, con delibera votata unanimemente, che vengano divise in maniera diversa. Vediamo come.  

Divisione delle spese in base ai millesimi di proprietà

Prima di parlare delle altre possibilità che hanno i condomini per dividere le spese dell’acqua capiamo meglio cosa si intende con divisione in base ai millesimi di proprietà.

I millesimi servono a stabilire il valore di ciascun immobile rispetto al valore complessivo dell’edificio e vanno riportati su una particolare tabella da allegare al regolamento condominiale. 

In base a questo criterio chi ha una quota millesimale più alta dovrà pagare di più. 

Divisione delle spese in base agli alloggi

L’assemblea condominiale potrebbe decidere di dividere le spese riguardanti il consumo dell’acqua in base al numero degli alloggi. In questo modo tutte le unità abitative pagherebbero la stessa quota.

Se da un lato questa sembra essere la soluzione più pratica e veloce dall’altro è quella che causa maggiori problemi e polemiche. Infatti non tiene in conto del numero di persone che vivono in ogni singola unità abitativa. Potrebbe succedere che in un appartamento viva una persona sola e in un altro una famiglia numerosa.

In questo caso non sarebbe giusto che la persona sola paghi la stessa quota della famiglia numerosa perché nel secondo caso i consumi potrebbero essere maggiori.

Divisione delle spese in base al numero degli occupanti

Un’altra soluzione è quella di dividere le spese per l’acqua in base al numero degli occupanti di ogni singolo appartamento. In questo modo, al contrario del caso precedente, se in un appartamento vive una famiglia numerosa e in un altro una sola persona chi pagherà di più sarà la famiglia numerosa.

Nonostante sia una divisione delle spese più equa anche questa soluzione crea non poche polemiche perché non tiene in conto del consumo effettivo.

Infatti non è detto che in un appartamento dove vive una persona sola il consumo dell’acqua sia inferiore rispetto a un appartamento dove vivono più persone.  

Divisione delle spese in base al consumo

Come abbiamo detto la soluzione più giusta, che per i nuovi edifici è obbligatoria per legge, è quella che permette di dividere le spese dell’acqua in base al consumo effettivo di ogni unità abitativa.

Per poter stabilire il consumo esatto di ogni appartamento è necessario installare dei contatori individuali o di sottrazione.

Questi contatori registrano quanto si è consumato esattamente nell’appartamento in questione e permettono di pagare la quota precisa, evitando polemiche e malumori tra i condomini.   

Come richiedere l'installazione di contatori individuali

Ogni condomino ha il diritto di installare un contatore individuale, però non può far valere la divisione delle spese in base al consumo se tutti gli altri condomini non sono d’accordo con questa modalità di ripartizione.

Per richiedere l’installazione dei contatori individuali il condomino interessato deve convocare un’assemblea straordinaria di condominio, seguendo le procedure, esporre la sua proposta e sottometterla alla votazione.  

Cosa succede in caso di morosità

Cosa succede quando c’è un moroso in un condominio?

Nel caso in cui un condomino non dovesse pagare una bolletta l’ente che eroga il servizio metterà in moto la procedura che ne prevede la sospensione finché il debito non verrà saldato. Però la sospensione del servizio non avviene per il singolo ma riguarda tutto il condominio.

D’altro canto l’amministratore condominiale per salvaguardare i diritti degli altri condomini può denunciare il condomino moroso e fornire all’ente gestore del servizio il nominativo dell’interessato. 

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